Il senso di questo progetto.
La memoria etica come manifesto per il futuro.

Tre valori hanno orientato la mia ricerca: etica, memoria, senso.
Il progetto di questo sito ha la finalità di dare un contributo alla prospettiva di “un nuovo umanesimo”, come premessa per un modo più consapevole, responsabile, gentile di abitare la Terra e la nostra esistenza.

Il progetto di questo sito nasce dal lavoro di questi ultimi quindici anni, dedicato a raccogliere la testimonianza di maestri della nostra contemporaneità, esponenti del pensiero laico e spirituale provenienti da diverse aree culturali e campi del sapere, ma accomunati da una significativa ricerca sui valori umani.
Il progetto è espressione della dimensione etica, culturale, spirituale di Milano che tanto ha contribuito all’evoluzione del pensiero critico degli ultimi decenni, ma ha un respiro culturale più ampio poiché desidera offrire questo insieme di riflessioni e testimonianze come stimolo per il discorso pubblico dell’intero Paese.

In questo nostro tempo che assume sempre più il carattere di una svolta epocale, ascoltare l’esperienza di vita e di pensiero di maestri provenienti da diversi campi della conoscenza e delle professioni, che hanno saputo tenere insieme l’eccellenza nel loro specifico ambito con una ricerca originale sui valori umani, mi è parso un progetto culturale che, proprio oggi, avesse un senso etico.
Si avverte sempre più palpabilmente la sensazione che l’umanità si trova oggi di fronte a una svolta epocale che pone nuove sfide e inquietanti interrogativi.
In questa condizione, sarebbe un errore capitale rinunciare a quel patrimonio di pensiero, esperienze, saperi che abbiamo chiamato umanesimo.
Oggi però abbiamo necessità di un nuovo umanesimo, meno antropocentrico, più largo e corale che ci ponga in ascolto e dialogo con le altre etnie e culture, e con le altre forme viventi sulla Terra, un umanesimo che non rimuova il passato, ma che da lì prenda avvio per rinnovarsi e costruire il futuro, che non può che essere insieme, uomini e altre forme di vita.

Un nuovo umanesimo che contrasti con consapevolezza le diverse forme del post umano e del disumano.
Come sul fronte religioso ha ben delineato papa Francesco nella epocale Enciclica Laudato sì con la proposizione di un’ecologia integrale e come sul fronte laico propone da tempo il filosofo e studioso della complessità Edgar Morin, con la prospettiva di una comunità di destino e di un umanesimo planetario.

I significativi contributi dei due grandi saggi vanno nella direzione – a mio parere ineludibile per il proseguo dell’avventura umana – di una rifondazione del concetto di progresso, nel senso integrale e multidimensionale di cui ha parlato anche il filosofo Salvatore Veca.

In altri termini, è necessario tenere insieme il progresso tecnologico e dei beni materiale con il progresso etico, dei valori umani, della condizione umana nella sua integralità. Se lo scarto esistente tra i due progressi, già consistente, si amplificasse ulteriormente la coesione sociale, il senso della comunità, l’equilibrio ecologico del pianeta giungerebbero a un punto di non ritorno.
In questo contesto, perché soffermarsi, in un tempo come il nostro poco propenso verso la memoria e il pensiero critico, su interviste e conversazioni che invece etica, memoria, e pensiero critico sono composte?

Perché penso che una delle cause della crisi globale del mondo e dell’uomo contemporaneo – una crisi insieme sociale, economica, di valori etici e spirituali, che ha i tratti di una crisi antropologica, vale a dire una crisi del senso dell’avventura umana –, è identificabile nella rimozione di una relazione critica e fertile con il nostro passato, con la memoria pubblica, una rimozione che riduce la complessità del tempo al solo istante presente, alla pura contingenza.

E che in questa dinamica sbilanciata sul lato di una eccessiva accelerazione, fa fuori anche la dimensione etica e dei valori, riducendoli alla pura utilità, alla convenienza immediata.
Una perdita di spessore del tempo che diventa perdita di senso dell’esistenza, di momenti riflessivi indispensabili per immaginare il futuro, per alimentare una visione oltre l’esistente, oltre le emergenze.

Una perdita di profondità che fa fuori una qualità umana essenziale: l’immaginazione.

Vale a dire quella qualità che rende irripetibile ogni persona, ogni esperienza umana e che non è replicabile dalle forme più raffinate dell’intelligenza artificiale.
Dunque, la salvaguardia della memoria, del pensiero critico, dei valori etici e spirituali, dell’immaginazione, non è rivolta nostalgicamente verso il passato, ma è un’essenziale componente dello sguardo verso il futuro, per orientarsi in una modernità, nel contempo affascinante e terribile, che affronti – integrandole – le nuove problematiche della convivenza umana sul pianeta Terra:

le diseguaglianze sociali, la dignità del lavoro, i diritti sociali, civili, di genere, l’emergenza ecologica e climatica, la governance etica della potenza della tecnoscienza, la relazione con le altre forme di vita, vegetali e animali.
Nel sito sono contenute le interviste realizzate con maestri di diversa estrazione culturale ed esperienza professionale, ma tutti accomunati da una tensione etica e civica.

Un simbolico mosaico della società contemporanea, della società aperta, del pluralismo dei saperi, della comune dignità e responsabilità di esserci, qui e ora, con il bagaglio critico del passato e l’orientamento verso un futuro più armonioso.
Verso una libertà responsabile più ampia di tutti e tutte.

I protagonisti dei film intervista:

Karin Andermann, preside
Piero Bassetti, politico
Silvana Ceruti, educatrice
Marco Garzonio, Presidente Emerito Fondazione Culturale Ambrosianeum
Franco Loi, poeta
Ermanno Olmi, regista cinematografico
Carlo Petrini, fondatore Slow Food
Carla Stroppa, direttrice casa editoriale
Salvatore Veca, filosofo
Silvia Vegetti Finzi, psicologa
Marco Vitale, economista d’impresa
Luigi Zoja, psicoanalista

Desidero qui esprimere un ringraziamento a ognuna delle personalità intervistate, per la loro generosa disponibilità e per aver donato, nei loro racconti, ciò che sono, che va al di là delle pure parole.

Un ringraziamento va a Fondazione Banca Popolare di Milano e al suo Presidente Umberto Ambrosoli e a Fondazione Culturale Ambrosianeum e al suo Presidente Emerito Marco Garzonio, che con entusiasmo hanno sostenuto questo progetto, rendendo accessibile a tutte le persone interessate, ai centri culturali, ai luoghi formativi, ai giovani nelle Università questo patrimonio di sapere e di memoria.

Un ultimo grazie è rivolto a tutti i collaboratori che con professionalità e passione hanno partecipato alla realizzazione di questi film intervista e alla costruzione del sito, operatori audio video,  montatori, esperti in supervisione e post produzione, grafici.

La speranza – certo controcorrente in questo tempo così impervio e disincantato – è che queste conversazioni possano animare una visione critica, non affrettata e superficiale, sulle forme della nostra convivenza, sui valori umani, e che rappresentino uno stimolo riflessivo sul futuro immaginabile e possibile per le nuove generazioni.

Per questa ragione, ho desiderato dare il nome “per un nuovo umanesimo” a questo progetto, a significare quanto sia necessario immaginare una prospettiva fondata sulla responsabilità etica dell’uomo, su un dialogo fertile e armonico tra le diverse etnie, culture, spiritualità e sulla dignità di tutte le forme viventi nel “pianeta che ci ospita”.*

* Titolo del documentario di Ermanno Olmi per Expo 2015.

Marco Manzoni

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