Ermanno Olmi.
Il primo sguardo
di Marco Manzoni
Ermanno Olmi (1931-2018) è considerato uno dei più significativi maestri del cinema contemporaneo.
In questa appassionata intervista, Olmi parla di cinema e vita e dei valori umani che hanno animato le sue opere.
La conversazione parte dalla crisi dell’uomo contemporaneo che per Olmi non è solo economica ed ecologica, ma una crisi globale che investe anche il campo dei valori.
Olmi esplicita una critica radicale agli eccessi del consumismo, alla dinamica dell’usa e getta di beni materiali che diventano sempre più rapidamente rifiuti e sprechi, con le inevitabili conseguenze sull’ambiente e sull’equilibrio ecologico e climatico del pianeta.
A questo proposito, Olmi ci ricorda che quando l’uomo prende consapevolezza di certe problematiche, in quel momento diventa responsabile di ciò che avviene.
Poi il suo racconto si dipana tra significative esperienze di vita e profonde riflessioni esistenziali.
Ecco, a partire dai suoi film più riconosciuti – L’albero deli zoccoli, Cantando dietro i paraventi, La leggenda del santo bevitore, Il mestiere delle armi, Centochiodi, Torneranno i prati – alcuni significativi punti del suo racconto:
la differenza tra gli intellettuali e i poeti che, come gli innamorati e i bambini,
sono ancora in grado di vivere lo stupore e la meraviglia per la vita e per il mondo;
l’esperienza del perdono come via che spiazza il potere e i suoi abusi;
la vecchiaia come l’età nella quale è possibile rivivere con la memoria criticamente i momenti salienti della propria vita.
La conversazione, nel suo andamento, si fa sempre più intima e assume – in alcuni intensi passaggi – il tono emotivo di una confessione interiore.
Si conclude tornando, in un ideale circolo, alla nostra contemporaneità e, in particolare, al senso del lavoro – celebrato da Olmi nei suoi primi documentari per Edison e in film come Il posto -, con particolare riferimento al lavoro artigianale, alternativo a quello meccanico e ripetitivo, e alle nuove generazioni chiamate oggi a un compito epocale per il futuro dell’umanità: riprendere un nuovo patto di amicizia con la Terra, con il Pianeta che ci ospita, come significativamente Olmi ha voluto intitolare il documentario realizzato per Expo 2015.
Ermanno Olmi, un grande uomo di cinema, un maestro di umanesimo che parla all’uomo contemporaneo.
Il testo dell’intervista integrale è stato pubblicato nel libro Ermanno Olmi. Il primo sguardo. Conversazioni con Marco Manzoni, Bompiani, 2015.
Ermanno Olmi
Il primo sguardo
20’, 2009
“Il fiume è una metafora della vita. Io sono quasi vicino alla foce, non so quanto grande o piccolo sia io come fiume ma so che non finirò mai di essere acqua e luce. Perderò certamente la mia individualità, ma con l’idea che non si disperderanno di me tutte quelle componenti che sono la vita.”
Le opere di Ermanno Olmi.
Le opere di Ermanno Olmi hanno segnato il cammino del cinema, ma hanno anche dato un contributo essenziale alla riflessione pubblica sui valori umani.
Nei suoi film, l’umanità, in particolare gli umili, è la vera protagonista. L’altro protagonista è il senso del lavoro che Olmi ha celebrato, sia quello dei contadini delle campagne lombarde nell’Albero degli zoccoli, sia quello degli operai delle centrali idroelettriche raccontato nei primi documentari per Edison.
La terza e decisiva componente della sua opera cinematografica è la ricerca sul senso dell’esistenza, che attraversa come un sottile fil rouge i suoi film.
Una ricerca esistenziale non esibita, quasi sussurrata, poiché Olmi si definiva un aspirante cristiano, e che emana da film quali Il mestiere delle armi, Cantando sopra i paraventi, Lunga notte alla Signora, La leggenda del santo bevitore, Centochiodi, Il villaggio di cartone, fino all’ultimo, purtroppo profetico, Torneranno i prati, che ha al centro la guerra mondiale, tornata oggi nel cuore dell’Europa.
C’è un passaggio del film Centochiodi nel quale Olmi esplicita quanto la relazione umana e l’amicizia siano importanti nella sua gerarchia di valori, quando fa dire al protagonista che “tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico”.
L’amicizia che nutriva per scrittori e poeti come Mario Rigoni Stern e Andrea Zanzotto, così come per i vecchi amici di Asiago.
Principali film e documentari di Ermanno Olmi:
Il tempo si è fermato, 1958
Il posto, 1961
E venne un uomo, 1965
Un certo giorno, 1969
L’albero degli zoccoli, 1978
Lunga vita alla signora!, 1987
La leggenda del santo bevitore, 1988
Il segreto del bosco vecchio, 1993
Il mestiere delle armi, 2001
Cantando sopra i paraventi, 2003
Tickets, co-regia con Abbas Kiarostami e Ken Loach, 2005
Centochiodi, 2007
Il villaggio di cartone, 2011
Torneranno i prati, 2014
Principali premi cinematografici:
Festival di Cannes
1978: Palma d’oro per L’albero degli zoccoli
Mostra d’arte cinematografica di Venezia
1987: Leone d’argento – Gran premio della giuria per Lunga vita alla signora!
1988: Leone d’oro per La leggenda del santo bevitore
2008: Leone d’oro alla carriera
David di Donatello
1962: David di Donatello alla miglior regia per Il posto
1979: David di Donatello al miglior film per L’albero degli zoccoli
1982: David europeo
1989: David di Donatello al miglior film per La leggenda del santo bevitore
1989: David di Donatello alla miglior regia per La leggenda del santo bevitore
1989: David di Donatello al miglior montaggio per La leggenda del santo bevitore
1992: David Luchino Visconti
2002: David di Donatello al miglior film per Il mestiere delle armi
2002: David di Donatello alla miglior regia per Il mestiere delle armi
2002: David di Donatello alla miglior sceneggiatura per Il mestiere delle armi
2002: David di Donatello alla miglior produzione per Il mestiere delle armi
2007: Premio dei critici per Centochiodi
Festival internazionale del film di Locarno
2004: Pardo d’onore
Nastro d’argento
1979: Nastro d’argento al regista del miglior film per L’albero degli zoccoli
1979: Nastro d’argento alla migliore fotografia per L’albero degli zoccoli
1979: Nastro d’argento al migliore soggetto per L’albero degli zoccoli
1979: Nastro d’argento alla migliore sceneggiatura per L’albero degli zoccoli
1986: Nastro d’argento al miglior cortometraggio per Milano ’83
1989: Nastro d’argento al regista del miglior film per La leggenda del santo bevitore
1989: Nastro d’argento alla migliore sceneggiatura per La leggenda del santo bevitore
2004: Nastro d’argento al migliore soggetto per Cantando dietro i paraventi
Globo d’oro
2001: Globo d’oro al miglior film per Il mestiere delle armi
2010: Globo d’oro alla carriera