Carlo Petrini.
Un nuovo umanesimo
di Marco Manzoni
Carlo Petrini, gastronomo, giornalista e scrittore, fondatore di Slow Food e di Terra Madre, ideatore di significativi appuntamenti internazionali come il Salone del Gusto e Cheese, ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, tra cui Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
È considerato uno degli esponenti più rilevanti di un nuovo paradigma culturale incentrato su un rapporto – non di dominanza e sfruttamento, ma di rispetto e cooperazione – tra uomo e natura.
Ha proposto una sorta di “rivoluzione lenta” a partire dall’idea del cibo come valore sociale e culturale, tenendo insieme le sue tre qualità essenziale: un cibo buono, sano e giusto.
Questa visione profetica ha stimolato il pensiero e l’azione concreta di migliaia di contadini e produttori alimentari in tutto il mondo, dando vita a un’agricoltura sempre più attenta alla sostenibilità ambientale e all’uso di prodotti il meno nocivo possibile per i terreni coltivati.
Ma ha anche stimolato in milioni di persone l’attenzione e la cura per un’alimentazione buona e sana, poiché noi siamo biologicamente e anche simbolicamente ciò che mangiamo.
All’inizio di questa conversazione densa di spunti originali, Petrini parla delle sue origini e degli insegnamenti ricevuti in cucina dalla nonna.
Si interroga poi su cosa direbbe la Terra se potesse parlare con la nostra lingua e interpreta i fenomeni estremi della natura come i segni e la reazione di un organismo vivente ferito che ci chiede di cambiare strada, mentalità, stili di vita e di consumo per non arrivare al punto di non ritorno. A suo parere, è necessario decolonizzare la mente e immaginare un nuovo pensiero che valorizzi la diversità ambientali, etniche e delle tradizioni culinarie come una ricchezza dell’ecosistema vita.
Carlo Petrini
Un nuovo umanesimo
60’, 2015
“C’è un proverbio dei contadini coreani per cui l’armonia della vita risiede nel raccolto dei frutti della semina, avendo l’attenzione di tenere un frutto per sé, il secondo condividerlo con gli altri e il terzo restituirlo alla terra. L’avidità che ha caratterizzato questi ultimi anni non sta pagando, tanto vale tornare sui propri passi.”
Petrini parla di progetti densi di significato simbolico come i “Granai della Memoria” e l’”Arca dei sapori” e del valore dell’”intelligenza affettiva” che ha imparato dai contadini di Terra Madre.
E racconta alcuni incontri fondativi: quello con il poeta Tonino Guerra che sentiva “la bellezza come una forma di preghiera”, e con la scrittrice Gina Lagorio a cui si sente legato da una forte tensione etica e dal ricordo di Bra, nelle Langhe, come “luogo della felicità”.
La conversazione si conclude con la profetica “Lettera ai contadini sulla povertà e la pace” di Jean Giono, un riconoscimento alla sapienza dei contadini, e con il racconto poetico di un contadino coreano che evoca un umile atto di generosità per la Terra.
Ha pubblicato diversi libri, tra cui:
Buono, Pulito e Giusto, Einaudi, 2005
Terra Madre, Chelsea Green Pub, 2009
Voler bene alla Terra, Giunti, 2014
Slow Food, Giunti, 2017
Terra futura. Dialoghi con Papa Francesco sull’ecologia integrale, Giunti – Slow Food Editore, 2020