Alessandro Bergonzoni.
Le parole e il loro senso nascosto
di Marco Manzoni
Alessandro Bergonzoni, è un attore e regista teatrale ma anche un artista che crea installazioni evocative della sua ricerca di senso.
In un gioco linguistico unico in questo genere – che quindi non è pura abilità tecnica, ma una raffinata ricerca esistenziale – emergono nel dialogo temi come la necessità di una continua rinascita interiore, se no saremmo morti prima del tempo; la distruttività di cui è capace il genere umano rappresentata nella “culla dell’inciviltà”, nome di una installazione dal forte impatto emotivo e simbolo dell’incomprensione del senso profondo della vita; l’aspirazione ad andare oltre i limiti dell’umano, non nella direzione del superuomo propugnato dal transumanesimo, ma in quella che Bergonzoni chiama “sovraumanesimo”, la scoperta dei tesori che sono celati nella nostra interiorità; la relazione tra visibile e invisibile, tra ciò che esiste perché si vede e ciò che “è” anche nel non tangibile; la distruttività di cui è capace il genere umano rappresentata nella “culla dell’inciviltà”, nome di una installazione dal forte impatto emotivo e simbolo dell’incomprensione del senso profondo della vita.
Alessandro Bergonzoni
Le parole e il loro senso nascosto
47’, 2025
“In questa conversazione densa di stimoli, Bergonzoni racconta il suo lavoro sulle parole e sul loro senso nascosto, il loro doppio senso che lui chiama il sesto senso: il senso critico.”
Bergonzoni ci inviata infine a rappropriarci di una parola semplice quanto essenziale per la vita non solo umana: la parola “amore”, oggi abusata, vessata, travolta dal chiacchericcio mediatico e, nonostante tutto, ancora bellissima e piena di senso.